Spesso, ad una mamma che allatta, viene detto a torto di non assumere determinati alimenti ma, questi divieti, rischiano solamente di creare carenze nella sua dieta. In linea generale tutti gli altri alimenti sono permessi in allattamento: non ci sono cibi, che passando attraverso il latte (nemmeno cavoli, asparagi, aglio o cipolle), in grado di rendere il sapore del latte sgradevole o di causare gonfiore alla pancia al bambino (neanche i legumi).
Può succedere che un bambino sia sensibile ad alcuni alimenti assunti dalla mamma, soprattutto se in famiglia c’è una storia di allergie e/o intolleranze, ma un bambino allattato ha meno probabilità di svilupparne in seguito. Gli alimenti più allergizzanti sono: proteine del latte vaccino, uova, noccioline, soia, noci, pesce e grano. In questi casi, si suggerisce alla mamma di provare a togliere dalla sua dieta l’alimento sospettato per due settimane allo scopo di verificare che la reazione del bambino migliori.
Gli unici alimenti a cui una mamma che allatta deve fare attenzione sono quelli contenenti caffeina, (caffè, the, cola e cioccolata, che contiene teobromina, una sostanza affine alla caffeina) e alcool (vino, birra, superalcolici, ma anche cioccolatini al liquore etc). La caffeina viene smaltita a metà da un neonato dopo 96 ore (gli servono 96×5 ore a smaltirla del tutto), mentre un bambino di sei mesi impiega solo 2,6 ore per smaltirne la metà. Se una mamma assume caffè è importante che osservi la reazione del proprio bambino, ci sono bimbi che non sembrano reagire a queste sostanze e altri che manifestano un palese stato di agitazione/irritabilità. L’alcool invece passa in maniera diretta nel latte perciò, se una mamma ha assunto alcolici, è importante far passare circa 2,5 ore prima di offrire di nuovo il seno al bambino.
Francesca Ferrari
IBCLC – Lucca