INGORGO
L’ingorgo è una congestione di liquidi nella mammella (non solo latte, ma anche sangue e linfa) che provoca tensione, dolore, malessere generale nella donna che allatta e difficoltà per il bambino ad attaccarsi al seno.
Alla mamma che chiede informazioni su come risolvere l’ingorgo raccomando sopratutto il riposo, la cura di di se e di non smettere di allattare il suo bambino perché svezzare, in questo caso, significa spesso peggiorare la situazione. Se a causa della tensione e dell’edema, è difficile attaccare il bambino al seno molto congestionato, può essere molto utile, prima della poppata, ammorbidire il seno con dei massaggi, eventualmente spremersi un po’ di latte manualmente o con un tiralatte (se l’areola non è molto tesa, altrimenti è preferibile usare il metodo della pressione inversa, ovvero premere con le dita alla base del capezzolo in direzione del torace, perché il tiralatte potrebbe aggravare ulteriormente l’edema dell’areola) in modo da permettere così al bambino di attaccarsi correttamente al seno, fare impacchi caldi e umidi prima della poppata per favorire il drenaggio del seno, per un minuto o, al massimo, due a causa del fatto che il calore può aggravare l’edema. Tra una poppata e l’altra, invece, come trattamento antinfiammatorio e decongestionante, si possono applicare delle compresse fredde (ghiaccio avvolto in un panno), per ridurre l’infiammazione e diminuire il dolore o utilizzare il rimedio casalingo della foglia di cavolo. Per ridurre il dolore e l’infiammazione, è possibile chiedere al proprio medico per un trattamento farmacologico, ma, solitamente, con i primi suggerimenti si hanno presto dei miglioramenti. Molte mamme segnalano per qualche giorno, dopo la risoluzione dell’ingorgo, un indolenzimento che passa gradualmente.
DOTTO OSTRUITO
Si parla di dotto ostruito quando uno dei canali che portano il latte al capezzolo è bloccato, per cui la donna riconosce al tatto, massaggiandosi, un particolare punto nel seno in cui si è formato un nodulo. I motivi per cui si blocca un dotto possono essere vari: stanchezza, alimentazione non corretta, vestiario troppo aderente, predisposizione individuale. L’importante è intervenire con dei massaggi, degli impacchi e drenando il seno attaccando il bimbo. Molto spesso le mamme raccontano di notare un piccolo punto bianco sul capezzolo che, se viene ammorbidito con un impacco caldo umido e spremendolo leggermente, si risolve con la fuoriuscita di un filamento di latte condensato.
MASTITE
La mastite è un’infiammazione della mammella, si distinguono due tipi di mastite: la mastite non infettiva la mastite infettiva, causata da batteri e generalmente caratterizzata da febbre superiore a 38,5°C. La mastite si accompagna a malessere generale, tensione del seno, dolore, calore e arrossamento. Può presentarsi ad un solo seno o anche ad entrambi. I fattori che più predispongono alla mastite possono essere stress e stanchezza della mamma, ragadi, ingorgo non risolto e dotto ostruito.
In caso di mastite si raccomanda alla mamma di mettersi a riposo, delegare le faccende e chiedere un aiuto per l’accudimento del bambino. E’ importante continuare ad allattare perché il drenaggio del seno, grazie all’allattamento frequente, migliora la situazione. Mettersi a letto col bambino e continuare un allattamento a richiesta molto frequente è raccomandato. Spesso la mastite si risolve con questi primi accorgimenti. Se la situazione non migliora e la febbre si alza oltre i 38,5°C è necessario chiamare il proprio medico che probabilmente suggerirà un trattamento antibiotico.
Maddalena Notarfrancesco
IBCLC – Mestre