Possibili complicazioni nell’utilizzo del biberon.
Moltissime mamme della nostra epoca, appena nate sono state alimentate con il biberon. Se hanno posseduto una bambola, l’hanno nutrita con questo strumento ed hanno giocato a tranquillizzarla con il ciuccio. Molto spesso hanno visto sorelle, cugine o amiche nutrire i loro bambini con il biberon …
Il biberon viene anche usato per pubblicizzare oggetti di qualunque natura ( dalle macchine lussuose ai profumi … e … purtroppo, persino agli hamburger!!)
Nella nostra cultura, questo oggetto è talmente dato per scontato che viene spesso utilizzato come rappresentazione delle cure materne: nell’iconografia popolare il biberon ed il ciuccio simboleggino il neonato tanto quanto il seno richiama l’idea di erotismo.
Con una presenza così importante nell’immaginario collettivo non è difficile spiegarsi perché esso rimanga il sistema di alimentazione più usato.
La diffusione dell’utilizzo del biberon
Se però ci distacchiamo dalle consuetudini e lo guardiamo in maniera oggettiva, il biberon rimane solo un dispositivo come un altro creato per somministrare latte materno o formula, quando il seno e la madre per qualche motivo non siano disponibili.
Il biberon è un utensile a forma di bottiglia con una terminazione in materiale semi rigido (tettarella) da inserire nella bocca del bambino: sappiamo però che esistono altri sistemi per somministrare il latte materno (o il latte formulato), ampiamente conosciuti ed utilizzati da chi si occupa di allattamento (li trovi nell’articolo linkato).
Cosa non va nel biberon
Il biberon – qualunque biberon, anche il più tecnologico- necessita per il suo utilizzo e per la sua manutenzione di pratiche complesse e dispendiose in tempo, energie, costi, nonchè di strumenti e prodotti aggiuntivi: sterilizzatore, scovolino, termos, e così via. L’attenzione a queste operazioni richiede tempo ed energie, mentre semplificare la sua manutenzione può creare una proliferazione batterica nella sua struttura o deterioramenti pericolosi.
Spesso poi si escludono altri sistemi, considerando il biberon il “più veloce” per dare la giunta, ma proprio per questo i bambini al biberon tendono ad assumere il nutrimento passivamente, ingerendone quantità maggiori rispetto a quanto non necessiterebbero.
A volte neonati definiti “sazi” o “belli pieni” o “finalmente crollati” (il virgolettato non è mio, ma è la trascrizione di definizioni che ho spesso ascoltato) dopo il biberon, in realtà sono in affanno per lo sforzo di coordinare respirazione e deglutizione scompensati da un flusso e una quantità superiori alla loro capacità di gestirli .
Anche per i piccoli prematuri è più efficace nutrirsi al seno rispetto al biberon, tanto che le ricerche hanno dimostrato che anche questi piccolini possono regolare il flusso del latte e quindi la respirazione ciucciando al seno, con meno episodi di apnea e una migliore ossigenazione.
Seno e biberon sono intercambiabili?
Ci sono dei bambini che passano dal ciucciare il seno di mamma al nutrirsi con biberon indifferentemente senza mai rimanerne confusi: attenzione però perchè i due tipi di suzione, al seno e al biberon, sono sempre nettamente differenti!
Al biberon –qualunque sia il tipo- la bocca è molto più chiusa, la lingua non viene estesa ed utilizzata: il movimento della bocca diviene un semplice “apri e chiudi”. Se questo movimento è replicato al seno è completamente inefficace per estrarre il latte e quindi anche a stimolarne la produzione.
Spesso il neonato prendendo la tettarella si abitua ad uno stimolo molto più forte in bocca e non riuscirà a riconoscere il seno, dalla consistenza più morbida.
Questa “confusione” può generare differenti tipi di difficoltà e spesso anche il suo uso sporadico può impedire al neonato di attaccarsi poi al seno o, nel caso riuscisse a farlo, potrebbe non scattare il riflesso di suzione, cioè pur riuscendo ad attaccarsi e a poppare, potrebbe non farlo efficacemente. Di conseguenza, la crescita può essere rallentata, la mamma può avere dolore, la produzione di latte può non essere stimolata efficacemente.
Il biberon non è un passaggio obbligato
In conclusione, il biberon non è un passaggio obbligato o uno strumento necessario. Lo dimostra il fatto che sono moltissimi i bambini in tutto il mondo che non lo hanno mai utilizzato: in India, ad esempio, tradizionalmente viene usato per dare latte tirato o altri liquidi un bicchiere dotato di beccuccio, chiamato “paladai”.
Può essere veicolo di nutrimento per il bambino al posto del seno e chiunque può darglielo, ma quando si rende necessario un ausilio, ricordiamo che ve ne sono altri e che l’adozione di un dispositivo andrebbe valutata caso per caso.
Come Consulente professionale di allattamento IBCLC scelgo che tipo di strumento, insieme alla mamma e osservando il bambino, tenendo conto delle condizioni che agevolano il ritorno al seno, ma soprattutto valorizzando come possibile la centralità del ruolo della madre e il benessere del bambino.
Rita Perduca
IBCLC – Pavia